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“Amore postatomico” – la gogna mediatica ai tempi dei social network

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Presentato al Giffoni Film Festival 2022, “Amore postatomico” è il nuovo film di Vincenzo Caiazzo con Virginia Apicella, Ludovico Girardello, Yoon C Yoice, Titti Nuzzolese, Davide Marotta, Sabrina Corti e Carlo Di Maro. Scritto da Vincenzo Caiazzo, Chiara Cepollaro e Valentina Cerasuolo, il film è prodotto da EWC 2001 S.r.l. in collaborazione con Rai Cinema con il contributo della Regione Campania e con il sostegno della Film Commissione Campania. La fotografia è di Emilio Costa, il montaggio di Vincenzo Caiazzo, le scenografie di Valentina Nasti e Christian Leto, i costumi di Valentina Cerasuolo; le musiche sono tratte dai lavori discografici di Marco Zurzolo, prodotti da ITINERA, mentre la title track è “Vesuvio”, evocativo brano dello storico gruppo ‘E Zezi.

Attraverso una narrazione fluida e mescolando tecniche cinematografiche differenti, “Amore postatomico” tocca numerose problematiche sociali dell’era contemporanea quali il cyberbullismo, il revenge porn, le distorsioni dei social network, senza tralasciare un atto d’accusa sul cambiamento climatico con conseguente danno alla biodiversità, nello specifico con il rischio estinzione per le api.

Tra finzione e realtà, tra presente e immaginario, le vicende della giovane Titti si mescolano a quelle di Mileva, l’eroina del fumetto che sta disegnando. Persone e personaggi si muovono nelle giornate e animano le tavole di Amore Postatomico cercando di arginare da una parte l’aridità dei sentimenti dall’altra e la sterilità di una terra che non dà più frutti. Su entrambi i piani si combattono guerre contro il controllo, la sopraffazione, la logica del più forte alla ricerca di una giustizia che spesso tarda ad arrivare, ma che quando lo fa è pronta a rimettere tutto in discussione. 

La trama

Titti è una ragazza piena di talento. Orfana di padre, vive a Napoli con la madre apicultrice. Disegnatrice nella casa editrice diretta da Maurizio sta lavorando insieme allo sceneggiatore Loris a un fumetto dal titolo “Amore Post-Atomico” la cui protagonista, Mileva, abita in un futuro post apocalittico e lotta per salvare l’ultima ape rimasta in vita. La vita di Titti scorre spensierata come quella di chi ha tutta la vita davanti e un lavoro che ama. Ha un’amica del cuore, colleghi simpatici e un ragazzo che le piace. Dopo una serata trascorsa in discoteca, lei e la sua amica Gloria seguono i tre ragazzi con i quali sono uscite a casa di uno di loro. Con lui Titti si apparta fino all’alba. Ma quella che doveva essere solo una serata allegra per Titti si trasforma in un vero e proprio incubo. 

Dopo pochi giorni, infatti, il ragazzo diffonde in rete un filmato hard che la riguarda e inizia per lei un vero e proprio calvario fatto di ingiurie e discriminazioni, una vera e propria gogna alla quale Titti cercherà in ogni modo di sottrarsi. In parallelo alle vicende di Titti si dipana la storia di Mileva, una giovane donna che, in un futuro distopico dove la natura è stata distrutta, cerca disperatamente di coltivare alcune piante e tenere in vita un’ape regina. Il mondo di Mileva è dominato da persone senza scrupoli che controllano i sopravvissuti affinché continuino ad essere dipendenti dal sistema malato che hanno creato. Un mondo arido e disadorno che ha rinnegato la natura e che nonostante tutto continua a sfruttare il lavoro degli uomini costretti a condizioni disumane per estrarre il coltan. Ma c’è un modo per attraversare il deserto che sembra aver circondato Titti e Mileva, un modo che spesso è a solo un passo da noi … 

I temi principali di Amore postatomico

Cyberbullismo 

Quando si parla di Cyberbullismo, ossia l’umiliazione e la discriminazione di un soggetto più debole, tramite l’uso dei canali web, si parla di 1 suicidio per ogni 10 casi. La percentuale è altissima, se si pensa che si tratta di fenomeni sempre più frequenti, e in ogni parte del mondo. Oltre ad essere una problematica, universalmente, condivisa, è anche molto trasversale per ciò che riguarda l’età dei soggetti coinvolti: se è vero che la maggior parte delle vittime sono adolescenti o giovanissimi, è anche vero che il restante appartiene a fasce d’età differenti. In un’epoca senza confini, in cui le distanze si misurano in giga e il tempo in una botta di click, il tema della Gogna mediatica, allo stesso modo, non possiede limiti di appartenenza e di proliferazione. Strettamente collegato all’uso improprio delle nuove tecnologie da parte dei giovanissimi, il cyberbullismo potrebbe trovare una valida resistenza grazie ai centri di supporto per la disintossicazione da smartphone, nati negli Stati Uniti e presenti, attualmente, in quasi in tutto il mondo. Questo è uno dei punti cruciali: la presa di coscienza. Assorti nel nostro mondo virtuale, nella frenesia delle giornate lavorative sempre più lunghe e nella fluorescenza dei neon dei supermercati, non ci siamo resi conto della “formazione” che i nostri figli stanno ricevendo: immagini, video e titoli ad effetto sono tutte componenti di una Forma Mentis che non sa più trovare i propri paradigmi.

Revenge porn 

Il fenomeno del revenge porn, definito anche «pornografia non consensuale», è considerato abuso sessuale mediante immagini o filmati intimi condivisi on line o off line senza il permesso della persona interessata. La legge sul revenge porn è stata approvata con il Codice Rosso nell’agosto del 2019. In poco più di un anno per il reato di revenge porn in Italia sono state avviate 1.083 indagini. 

L’estinzione delle api 

La morte delle api è un fenomeno sempre più in crescita, nel 2019 gli alveari si sono ridotti del 40%. L’estinzione delle api causerebbe un vero e proprio disastro ambientale con l’insorgere di carestie e malnutrizione. Un terzo del nostro cibo infatti è dipendente dal processo di impollinazione compiuto dalle api. Con la scomparsa delle api sparirebbero oltre 4.000 specie di piante di consumo comune, gli insetti impollinatori come le api infatti fanno parte integrante di ogni ecosistema sano la cui scomparsa porterebbe all’estinzione di molte specie sia vegetali che animali con conseguenze sia sociali che economiche. Si pensi che l’80% della frutta e della verdura che arriva sulle nostre tavole dipende strettamente dall’impollinazione di questi insetti, salvare le api significa preservare la biodiversità del nostro Pianeta. 

Nella lista della IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) sono state valutate a rischio di estinzione ben 58 delle 130 specie di api esistenti. A sopravvivere oggi sono solo le colonie di Apis mellifera allevate mentre si assiste ad una diminuzione sempre maggiore degli alveari naturali con una conseguente forte diminuzione del patrimonio genetico. Una larga parte della responsabilità è da attribuire all’inquinamento, all’industrializzazione agricola intensiva, all’uso massiccio di pesticidi e non per ultimi i cambiamenti climatici che creano modifiche anche sostanziali ai periodi di fioritura con conseguenti squilibri nei comportamenti delle colonie degli insetti impollinatori come le api e di conseguenza l’estinzione di specie vegetali e riduzione dei mieli. 

Il disegnatore del fumetto – Daniele Bigliardo

Fiore all’occhiello del film le meravigliose tavole disegnate da Daniele Bigliardo, illustratore della serie a fumetti Dylan Dog “porta” che mette in collegamento il mondo di Titti con quello di Mileva.

La colonna sonora

Le musiche del Film sono tratte dai lavori discografici di Marco Zurzolo, prodotti da ITINERA, storica etichetta del Pomigliano Jazz Festival. La Title Track del Film è “Vesuvio”, evocativo brano dello storico gruppo operaio E’ Zezi. Alcuni elementi del gruppo, hanno partecipato alle riprese del Film, insieme al mitico Marcello Colasurdo. 

I costumi nella caratterizzazione dei personaggi – a cura di Valentina Cerasuolo

I personaggi del film sono caratterizzati da uno stile “post-atomico”. La moda post-atomica è nata nel 1981 da stilisti giapponesi che calcano per la prima volta le passerelle di Parigi dando vita a una rivoluzione nella concezione occidentale del corpo e dell’abbigliamento, utilizzando materiali insoliti e volumi inaspettati per abiti destrutturati e disastrati dai colori scuri che nascondono e riorganizzano il corpo, ignorando il sesso di chi li indossa, dando cosi la sensazione di una marcia funebre dopo un disastro nucleare. Pionieri di questo movimento sono Yohji Yamamoto e Rei Kawakubo, che tutt’oggi influenzano il mondo della moda in modo artistico e anticonformista. 

Per seguire questa visione, i costumi sono stati interamente realizzati con scarti industriali grazie alla collaborazione dell’Atelier Remida Campania di San Giovanni a Teduccio e di Barra. REMIDA Napoli nasce nel 1999 in convenzione con il Comune di Reggio Emilia e Reggio Children, ed è un progetto culturale portatore di un messaggio ecologico, etico, estetico, educativo ed economico che si fa promotore della cultura del riuso creativo dei materiali di recupero. Nel Centro si raccolgono, si espongono e si offrono prodotti imperfetti, materiali alternativi e di recupero, ricavati dalle rimanenze e dagli avanzi della produzione industriale, che verranno riutilizzati come dettagli, reinventando l’uso e il significato per caratterizzare i personaggi in un modo post-atomico. 

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