TRAMITE AMICIZIA di Alessandro Siani
Siani abbandona le “favole” per una piacevole commedia su lavoro e amicizia
Dieci anni dopo l’esordio alla regia con “Il principe abusivo” Alessandro Siani cambia registro: “Tramite amicizia” è sempre una commedia e fa anche molto ridere, per essere chiari, ma, come ci ha tenuto a specificare l’attore e regista partenopeo, “non è più tempo di favole“. Infatti, se quasi tutti i suoi film precedenti erano contraddistinti dalla parabola favolistica della trama, in “Tramite amicizia” la matassa della storia è annodata al tema del lavoro, della perdita del lavoro. Attorno a questa problematica sono tanti gli argomenti trattati nell’opera, a partire, ovviamente, dall’amicizia citata nel titolo.
In quel “tramite amicizia” che in Italia si ha la consuetudine di associare, spregiativamente, al sotterfugio, alla scorciatoia, alla furbizia, Siani ci ha voluto mostrare anche la connotazione positiva, letterale: gli operai nel film si sentono amici a tal punto da fare gruppo per cercare una soluzione a quello che gli sta capitando, ed è tramite amicizia che i protagonisti della vicenda provano a superare le loro difficoltà.
A proposito di operai, Alessandro Siani ha detto che non ha potuto non pensare alla battaglia dei dipendenti della Whirlpool di Napoli scrivendo questo film: una lotta che ha sempre vissuto da vicino supportandola sia con la presenza ai loro scioperi che attraverso il suo lavoro, collaborando con Gianfranco Pannone al documentario “Via Argine 310” facendo da voce narrante.
La trama
La storia del film ruota attorno a Lorenzo (Alessandro Siani) il proprietario di un’agenzia, “Tramite amicizia”, che offre amici a noleggio. Se hai bisogno di conforto, di compagnia o semplicemente di un consiglio per fare shopping, Lorenzo è il finto amico che fa per te! Affabile, premuroso, gentile.
Insomma, l’amico perfetto…almeno fino a quando a rivolgersi all’agenzia non sono degli sconosciuti, ma i suoi familiari, dipendenti di una fabbrica di dolciumi che il proprietario, Alberto Dessè (Max Tortora), in un momento di profondo scoramento, sentendosi estremamente solo, vuole vendere.
A rischio centinaia di posti lavoro. Non c’è dubbio, il re dei dolciumi ha bisogno di un amico e Lorenzo è l’uomo che fa per lui! Tra gag e colpi di scena, la complicità della cugina Filomena (Maria Di Biase) e di Maya (Matilde Gioli), un’amica molto speciale, Lorenzo cercherà di convincere Alberto a salvare l’azienda e i suoi dipendenti..e magari non solo loro.
Una commedia piacevole e delicata
Se la tematica del lavoro è stata ispirata a Siani dagli operai della Whirlpool, lo spunto per parlare di amicizia gli è venuto da una notizia letta qualche anno fa: quando seppe che a Tokio si fittavano amici rimase scioccato. E gli eventi degli ultimi anni, con la pandemia che ci ha costretto in casa e ci ha reso diffidenti l’uno con l’altro e la tecnologia che paradossalmente ci ha riempito di amici virtuali per toglierci sempre più quelli reali, lo hanno convinto a scrivere, girare ed interpretare un film che raccontasse l’importanza di questo sentimento.
Il tema era difficile da trattare, anche perché inflazionato dalle sceneggiature sia cinematografiche che televisive, eppure “Tramite amicizia“, pur facendo molto ridere, magari in alcuni casi forzando la gag, risulta una commedia piacevole e delicata anche per come vengono disegnati i personaggi.
A cominciare dall’imprenditore triste e solitario interpretato ottimamente da Max Tortora, esaltato da Siani che lo ha definito uno dei più rari del Cinema italiano perché capace di variare corde drammatiche e comiche con la stessa qualità.
Fino ad arrivare alla Maya di Matilde Gioli, personaggio cucitole addosso dal regista che le ha chiesto di accentuare la sua milanesità trovando una maschera autoironica affascinante ed esilarante allo stesso tempo.
Tornando alle risate Maria Di Biase, nel ruolo della cugina “lontana”, si ritaglia uno spazio a parte riuscendo nell’intento già solo con la presenza scenica. Come di consueto Siani si affida ad attori bravi ed esperti per i cosiddetti ruoli di “contorno” (Teresa Del Vecchio, Yari Gugliucci, Pippo Santonastaso, Debora Villa), ma non disdegna la fiducia alle nuove leve comiche come Germano Lanzoni e Claudio Colica, e le scommesse per il futuro come con Valeria Angione.
Ovviamente poi c’è lui come protagonista assoluto: Alessandro Siani è sicuramente accentratore in tutte le scene in cui è presente (come quella in cui fa il verso a Jep Gambardella/Toni Servillo), e in alcuni casi, come già capitato nelle opere precedenti, può sembrare ingombrante, eccessivo…ma è quel difetto che diventa pregio quando le tue qualità fanno presa sul pubblico senza annoiare. Anche perché l’inutile e blasfemo paragone con Troisi oramai viene in mente solo ai critici burberi ed autoreferenziali: del resto pure Kvaratskhelia non sarà mai nemmeno accostabile a Maradona, ma l’importante è che porti a casa il risultato.
Durante la presentazione del film alla stampa Alessandro Siani ha detto che lo emoziona al giorno d’oggi sentire alcune persone dire di avere ancora un amico d’infanzia, e ha ricordato che in questo film, anche se in una piccola parte, c’è l’attore, regista e sceneggiatore Francesco Albanese con cui è amico da oltre trent’anni.