NAPOLInelCINEMA

Napoli è Cinema…fa Cinema…ispira il Cinema

EventiNewsRecensioniSerie Tv

“Noi del Rione Sanità”: una storia di fede, riscatto e bellezza nella serie Tv di Luca Miniero

condividi articolo

Dal libro di Don Antonio Loffredo alla fiction Rai: la rinascita del Rione Sanità

guarda tutti gli episodi di “Noi del Rione Sanità” su Rai Play

Napoli non è solo il Vesuvio, i vicoli, la camorra o il folklore da cartolina. È anche il Rione Sanità, un quartiere che ha conosciuto il buio e che oggi risplende di una luce nuova. Una rinascita reale, voluta e costruita da Don Antonio Loffredo, il parroco che nel 2006 ha trasformato un luogo dimenticato in un laboratorio di speranza. Da quel “miracolo” nasce Noi del Rione Sanità, la nuova serie in sei episodi diretta da Luca Miniero, disponibile su Rai Play, prodotta da Rai Fiction, Mad Entertainment e Rai Com.

Tratta dall’omonimo libro autobiografico di Don Antonio Loffredo (edizioni San Gennaro), la fiction racconta la storia di un prete visionario che crede nella bellezza come arma di riscatto. Un uomo che, più che predicare, agisce. Nella serie il suo alter ego è Don Giuseppe Santoro, interpretato da Carmine Recano: un sacerdote carismatico e concreto, trasferito nel cuore della Sanità dopo una vicenda controversa che lo ha allontanato dal carcere di Poggioreale. Qui trova un’umanità ferita ma viva, un’energia giovanile che rischia ogni giorno di essere risucchiata dalle scorciatoie della criminalità. Don Giuseppe, con l’aiuto della lucida e ironica Suor Celeste (Bianca Nappi), del bonario Lello (Tony Laudadio) e del chierichetto Asprinio (Vincenzo Nemolato), prova a costruire una comunità nuova, fondata sul lavoro, sull’arte e sul teatro.

“Il potere salvifico della bellezza”, diceva Don Loffredo, e Miniero ne fa la chiave poetica della sua regia. Il regista di Benvenuti al Sud torna a Napoli ma sfuma il tono della commedia a lui più congeniale per un realismo caldo e partecipe, capace di mescolare dramma civile e umanità. Il risultato è una narrazione corale dove i giovani del rione – Massimo (Rocco Guarino), Enzo (Federico Cautiero), Mimmo (Giampiero De Concilio), Anna (Ludovica Nasti), Caterina (Caterina Ferioli) e Alex (Federico Milanesi) – diventano specchio di un quartiere in bilico tra perdizione e rinascita. Sullo sfondo agisce la camorra, incarnata dal boss Mariano Santella (Giovanni Ludeno), un manipolatore raffinato che cerca di corrompere i sogni dei ragazzi.

Ma anche la Chiesa ufficiale si rivela un ostacolo: Maurizio Aiello dà volto al Vescovo Cassino, figura ambigua tra prudenza e complicità, mentre Fabio Troiano è il fin troppo conservatore Don Bastiano, nemico interno del protagonista. Non mancano le sfumature sentimentali. Nicole Grimaudo interpreta Manuela, l’ex fidanzata di Don Giuseppe, oggi moglie di un uomo violento. Il loro incontro riapre ferite antiche e interroga la vocazione del parroco, restituendo alla serie una tensione intima che accompagna quella sociale.

Il racconto alterna momenti di intensità drammatica – come la morte di Sante (Vincenzo Antonucci), simbolo di un riscatto spezzato – a istanti di pura vitalità collettiva, dove i ragazzi riscoprono se stessi attraverso il teatro e le iniziative di comunità. Miniero sceglie una messa in scena luminosa, vitale, che contrappone alla cupezza dei vicoli la forza del gruppo e la fede nel cambiamento. Le Catacombe di San Gennaro diventano non solo luogo simbolico ma anche motore narrativo: da spazio dimenticato a culla di rinascita culturale, proprio come nella realtà.

Con un cast corale e una scrittura firmata da Salvatore Basile, Angelo Petrella e Benedetta Gargano, Noi del Rione Sanità è una delle produzioni più ambiziose della Rai per il 2025. Un progetto che unisce il respiro civile del racconto di Loffredo alla sensibilità pop di Miniero, in un equilibrio raro tra intrattenimento e impegno. In fondo, come dice Don Giuseppe, “non serve un miracolo per cambiare le cose. Basta crederci insieme”. E questa serie – proprio come il Rione Sanità – ci crede davvero.

condividi articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *