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“In fila per due” di Bruno De Paola

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IN FILA PER DUE di Bruno De Paola è una commedia brillante, divertente e dai risvolti sociali “inaspettati”. Girata ed interpretata ottimamente, la storia fa scorrere in parallelo la vicenda personale del protagonista con quella collettiva del popolo che vive alle falde del Vesuvio…una sceneggiatura – scritta dal regista con Samantha Cito e Armando Festa – che, nella sua semplicità, nasconde innumerevoli spunti di riflessione…a cominciare da una non tanta velata critica verso coloro che amministrano la “cosa pubblica” e “dovrebbero” pianificare e gestire le situazioni emergenziali.

Il film racconta di Germano (Andrea Di Maria), trentacinquenne pigro dal futuro lavorativo incerto, che vive una tormentata storia d’amore con Sonia (Francesca Chillemi), una ragazza siciliana tanto bella quanto gelosa e possessiva. Una scossa di terremoto di origine vulcanica, fa scattare il piano di evacuazione che prevede il trasferimento degli abitanti dei paesi vesuviani verso altri Comuni gemellati del nord Italia. E Germano vede l’evacuazione come un’ideale opportunità per allontanarsi da una fidanzata che non fa altro che perseguitarlo. Le sorprese, le insidie, gli imprevisti non mancano in questa improvvisata fuga-evacuazione…anche grazie a un estroso gruppo di persone che accompagna il protagonista in questa sorta di viaggio alla ricerca della consapevolezza.

IN FILA PER DUE, a suo modo, è un film incentrato principalmente sull’amore.
L’amore di coppia, l’amore familiare, per un genitore, per i figli, l’amore per gli altri, per una comunità, per la natura, per il lavoro, l’amore per i luoghi, per le proprie radici; ma anche l’illusione dell’amore, l’amore come prigione, l’amore tossico, la ricerca e la speranza dell’amore. Queste e altre forme di amore prendono vita nell’opera di Bruno De Paola, allontanando la banalità da una trama che poteva avere il tranello di diventare scontata e invece, oltre a tenere costante la curiosità per l’evolversi della vicenda, riesce a divertire con intelligenza e a far riflettere senza moralizzare nei frangenti malinconici.

Al di là della scrittura del film, merito della buona riuscita va attribuito ad un lodevole cast eterogeneo con due punte di diamante: Giacomo Rizzo e BENEDETTO CASILLO fanno la differenza ogni volta che sono in scena, riempiendo lo schermo e elevando la performance di chiunque reciti al loro fianco.
Molto bravi i protagonisti: una Francesca Chillemi mai vista così, in un ruolo da fidanzata isterica e molesta con il perenne contrasto di una magnetica bellezza mediterranea e di una personalità da rifuggire, con una vena malinconica che incombe dal suo passato. Andrea Di Maria non è più una sorpresa, certo, ma la sua capacità di rivestire personaggi sempre differenti con risultati eccellenti lo sta rendendo una delle figure più interessanti del panorama attoriale italiano; il suo Germano, dimesso, pigro, indeciso, in balia di un amore e di una vita che non sono come vorrebbe, diventa una figura emblematica per la storia anche grazie al cambio di registro interpretativo.

Meritano un plauso Antonella Stefanucci, Brunella Cacciuni, Ilaria Rossi, Barbara Savinelli, Fernanda Pinto in un esilarante cameo; da sottolineare la recitazione “sopra le righe”, alla stregua dei grandi caratteristi, dei bravissimi Adriano Falivene e Raffaele Ausiello.

Fondamentali i luoghi che diventano veri e propri protagonisti di IN FILA PER DUE, anche grazie a regia e fotografia: su tutti il Vesuvio, la sua presenza ingombrante, magnifica, spaventosa, incute timore ma sprigiona e attira amore, in un rapporto viscerale, con una sorta di cordone ombelicale che chi è nato o è cresciuto alle sue falde difficilmente riesce a tagliare.
Buona parte del film è stato girato in due delle cittadine con la più alta densità abitativa della zona vesuviana: San Giorgio a Cremano e Portici, con il sindaco di quest’ultima, Enzo Cuomo, a cui il regista Bruno De Paola, porticese, ha voluto riservare una divertente apparizione.

Per le riprese e per la storia raccontata diventa importante un paese lontano dal Vesuvio: il borgo di Morigerati, nel Cilento, una piccola oasi in cui, simbolicamente, il protagonista Germano, a contatto con la natura, trova coraggio e consapevolezza così come tutti gli altri personaggi, a loro modo, cambiano approccio nei confronti della vita e nei rapporti con gli altri. Tra i vari aspetti tecnici da segnalare c’è il tappeto sonoro di altissima qualità grazie alla chitarra di Antonio Onorato.

Bruno De Paola ha un’esperienza pluridecennale nella direzione di “Un posto al sole”, la soap-opera italiana più longeva in assoluto, mentre è appena alla seconda regia in un lungometraggio dopo l’esordio di “Il sogno nel casello” del 2009. IN FILA PER DUE ha avuto una gestazione di parecchi anni ed è grazie a CinemaFiction, l’intraprendente factory napoletana di produzione cinetelevisiva, se il film è stato girato arrivando in sala distribuito da NO.MAD Entertainment.

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