Ginevra Elkann e Valeria Golino presentano “Te l’avevo detto” al Cinema Metropolitan
Venerdì 9 febbraio, al Cinema Metropolitan di Napoli, la regista Ginevra Elkann e l’attrice Valeria Golino saluteranno il pubblico all’inizio dello spettacolo delle 20:30 del film “Te l’avevo detto“, e al termine della proiezione risponderanno ad eventuali domande sull’opera.
“Te l’avevo detto”, seconda regia in un lungometraggio per Ginevra Elkann, è nelle sale da giovedì 1 febbraio ed è interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, Danny Huston, Valeria Golino, Greta Scacchi, Riccardo Scamarcio, Andrea Rossi, Alba Rohrwacher, Marisa Borini e Sofia Panizzi.
Il film, presentato alla diciottesima Festa del Cinema di Roma, è stato scritto dalla regista con Chiara Barzini e Ilaria Bernardini; prodotto da The Apartment, società del gruppo Fremantle con Rai Cinema in produzione associata con Tenderstories e Small Forward Productions, “Te l’avevo detto” viene distribuito nei cinema grazie a Fandango.
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La trama
È un fine settimana di gennaio a Roma, quando un’anomala ondata di caldo si impossessa della città.
Nell’arco di due giorni i nostri protagonisti vengono messi con le spalle al muro, costretti ad affrontare tutto quello che hanno abilmente evitato nelle loro vite, abituati a usare il sesso, il cibo, le droghe e persino l’amore come via di uscita, adesso non possono più scappare, devono attraversare il caldo e farsi trasformare da esso, ognuno con il suo ritmo, ognuno con la sua voce.
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Ginevra Elkann e la genesi del film
Sappiamo che il mondo si sta riscaldando. Ma siamo così assuefatti ai nostri stili di vita, così accecati da ciò che ci circonda, che non riusciamo a invertire la rotta.
Siamo bloccati in un vortice.
Sappiamo che è tutto sbagliato, ma ne siamo schiavi. Ignoriamo la verità in cambio di una felicità temporanea. O almeno è quello che ho provato a fare io.
Durante una calda estate romana, dove tutto si stava sciogliendo intorno a me, mi sono chiesta se il mondo sarebbe stato così per sempre, per sempre caldo, giallo e secco.
È stato allora che ho sentito il bisogno di raccontare questa storia.
Quell’estate mi ha ricordato la Bibbia con le sue catastrofi naturali: visioni apocalittiche, invasioni di grilli, animali allo stato brado e peccatori puniti. Ma chi erano questi peccatori?
Quelle erano le persone che mi interessavano: i peccatori. Mi interessava il peccato e perché oggi, molto spesso viene considerato malattia. “Te l’avevo detto” parla di questo.
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È un fine settimana a Roma quando arriva un’ondata di caldo improvvisa. I personaggi del film si confrontano con le difficoltà che hanno abilmente evitato di affrontare per tutta la vita, che si tratti di cibo, sesso, droghe, religione o chirurgia plastica. Ma ora non possono più scappare. Sono tutti così concentrati sui propri problemi e i propri bisogni che non vedono, accanto a loro, il mondo che sta per crollare. Riescono a vedere solo sé stessi e non ciò che li circonda.
E questa è la loro tragedia.
Ho scelto di ambientare il film a Roma perché è la “Città Eterna” e possiede una sorta di solennità e universalità che sento in sintonia con i temi del film.
Questo film è stato scritto durante la pandemia, attraverso infinite chiamate su zoom, in uno stato d’animo sicuramente influenzato da paure che fino a quel momento erano ignote. È stato realizzato
in un mondo che stava cambiando, con mascherine e test covid, pieno di nuove regole e normative.
“Te l’avevo detto” è stato un vero viaggio, viene da luoghi di oscurità, luoghi di dolore, luoghi di amore e luoghi di speranza.
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