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“Elvira Notari. Oltre il silenzio” presentato in Venezia Classici alla Mostra del Cinema

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Il documentario di Valerio Ciriaci, “Elvira Notari. Oltre il silenzio“, è stato presentato tra gli applausi di pubblico e critica nella sezione “Venezia Classici” dell’82ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Prodotto da Parallelo 41 produzioni, Awen Films e Luce Cinecittà il film cerca di restituire il giusto valore e i meriti indiscussi alla prima regista italiana, una vera e propria pioniera.

Appena tre lungometraggi, due brevi documentari e alcuni frammenti, 163 minuti in tutto, è ciò che resta della filmografia di Elvira Notari. Se la sua vita rimane in parte un enigma – non ha lasciato lettere né diari, e poche sono le fotografie che la ritraggono – la sua opera è al centro di un rinnovato interesse, dopo decenni di oblio. Protagonista dell’età d’oro del muto napoletano, Elvira realizzò circa 60 lungometraggi che, intrecciando cultura popolare e uno sguardo autentico sulla vita della città, conquistarono il pubblico da Napoli alle Little Italy degli Stati Uniti. Con l’avvento del sonoro, e colpita dalla censura fascista, abbandonò il cinema nel 1930.

La sua opera cadde nel silenzio e gran parte dei suoi film andò perduta. Oggi, a 150 anni dalla nascita, Elvira torna al centro della scena grazie al lavoro di studiosi e artiste che ne recuperano l’eredità e la reinterpretano attraverso la creazione di nuove opere. Intrecciando memoria storica e riscoperta contemporanea, Elvira Notari. Oltre il silenzio restituisce il ritratto vivo e articolato di una pioniera del cinema che torna a risuonare nel presente.

Il regista Valerio Ciriaci e l’importanza di raccontare Elvira Notari

Ho incontrato la storia di Elvira Notari qualche anno fa a New York, mentre completavo un documentario su un impresario italiano emigrato negli Stati Uniti e sul pubblico di connazionali che affollava le sale cinematografiche americane di inizio Novecento. Tra le pellicole più richieste dalla comunità italoamericana spiccavano le produzioni del cinema muto napoletano, in particolare quelle della Dora Film, una piccola società a gestione familiare diretta proprio da Elvira Notari. I suoi film-sceneggiata, con il loro linguaggio diretto e radicato nella cultura popolare, tenevano testa ai kolossal delle grandi case di produzione torinesi e romane. Affascinato da questa figura, ho iniziato a scavare più a fondo. E più mi addentravo, più forte diventava il suo richiamo, paradossalmente alimentato dalla sua elusività: della prima regista italiana restavano solo una fotografia, tre film sopravvissuti e poche testimonianze dirette.

Mi colpì come fosse stata relegata ai margini, prima dal regime fascista che ne censurò i film, poi dalla storiografia ufficiale che ne ignorò il contributo, fino a quando, a partire dagli anni ’70, studiosi come Giuliana Bruno, Vittorio Martinelli e Mario Franco ne hanno riportato alla luce l’importanza. Le mie ricerche mi hanno condotto a Napoli dove, nel 2023, è avvenuto l’incontro decisivo con la produttrice Antonella Di Nocera, che da tempo desiderava realizzare un film su Elvira per restituirle il giusto valore. Da quel momento, il progetto ha preso forma lungo l’asse Napoli-New York, coinvolgendo le principali cineteche italiane e statunitensi alla ricerca dei frammenti mancanti della vita e dell’opera della regista.

Durante le riprese, abbiamo compreso che il nostro interesse per Elvira faceva parte di un fenomeno più ampio: numerose artiste stavano riscoprendo la sua eredità attraverso molteplici forme espressive, dal romanzo storico alla fotografia, dalla musica ai laboratori di arte e di ricamo collettivo. A poco a poco, il progetto si è trasformato, includendo queste voci contemporanee che vedono in Elvira una figura capace di stimolare nuove narrazioni. Le lacune della sua biografia, anziché un limite, sono diventate possibilità creative, occasioni per esplorare ciò che resta fuori dai documenti e dalle cronache ufficiali. Attorno alla figura della regista si è formata una vera comunità, unita dalla passione per il suo lavoro e dalla sua riscoperta collettiva.

Da fantasma ai margini della storia del cinema, Elvira è riemersa come una presenza viva che trascende i confini del cinema muto. Il nostro film vuole essere un catalizzatore di queste energie: un invito a riscoprire Elvira e a esplorare come la forza di una memoria condivisa possa non solo trasformare la percezione del passato, ma anche generare nuove possibilità espressive.

Valerio Ciriaci

Elvira Notari

Nata a Salerno, Elvira si trasferisce da giovane con la famiglia a Napoli. È qui che conosce Nicola Notari, fotografo, che diventerà suo marito. All’alba del Novecento, mentre il cinematografo si diffonde rapidamente in città, Elvira convince Nicola a intraprendere insieme questa nuova avventura imprenditoriale. I due fondano la Dora Film, inizialmente specializzata nella colorazione delle pellicole, per poi passare alla produzione indipendente dei propri film, tutti scritti e diretti da Elvira. La produzione mantiene un carattere familiare: Nicola è l’operatore di macchina, il figlio Eduardo recita come attore, e parenti e amici completano cast e troupe. I film di Elvira attingono al folklore locale, in particolare ai testi delle canzoni napoletane, che lei riadatta in sceneggiature ispirate alle celebri sceneggiate teatrali.

Storie di intrighi familiari, tradimenti e delitti passionali si intrecciano a immagini “dal vero” che immortalano la vita popolare della città, le sue bellezze, ma anche la miseria dei vicoli di Napoli, in uno stile che anticipa il neorealismo. Accanto al realismo, affiorano però anche momenti onirici che aprono a una dimensione immaginifica del quotidiano. Tra i personaggi spiccano protagoniste femminili sorprendentemente moderne, che sfidano la dicotomia tra vittima e femme fatale ed esprimono una sensualità che sovverte gli stereotipi dell’epoca.

Dalla seconda metà degli anni ’20, il cinema di Elvira si scontra con la crescente censura fascista, orientata a costruire una nuova immagine nazionale e a centralizzare l’industria cinematografica a Roma. Per sopravvivere, la Dora Film cerca fortuna oltreoceano, distribuendo i propri film tra le comunità italiane negli Stati Uniti. L’accoglienza entusiasta nelle Little Italy permette alla casa di produzione di restare attiva mentre altre realtà napoletane chiudono i battenti.

Alla produzione di fiction si affianca quella di brevi documentari sulla vita nei paesi del Sud Italia, rivolti agli emigrati nostalgici delle terre natie. Nel 1930, Elvira abbandona il cinema e la Dora Film, ritirandosi a vita privata a Cava de’ Tirreni. Le ragioni restano incerte: forse il peso della censura, le difficoltà nell’adattarsi al cinema sonoro o tensioni familiari mai risolte. Recenti ritrovamenti rivelano che Elvira e Nicola ebbero una terza figlia, Maria, affidata a un orfanotrofio. Forse proprio questa scelta, presa per salvaguardare l’azienda, non fu mai perdonata a Elvira. Nessuno la seguì a Cava. La sua figura si eclissa fino alla morte nel 1946, lontana dai riflettori. Per decenni, l’oblio e la dispersione delle sue opere ne oscurano la memoria e il lascito artistico.

I film sopravvissuti di Elvira Notari:
‘A Santanotte (1922, 60’)
È Piccerella (1922, 45’)
Fantasia ‘e surdate (1924, 28’)
Festa della SS.ma Annunziata a Avellino (1923, 9’)
Festa della Madonna della Libera a Trevico (1923, 5’)
A Piedigrotta (frammenti – 1920)
L’Italia s’è desta (frammenti – 1927)
Napoli terra d’amore (frammenti – 1928)
Napoli sirena della canzone (frammenti – 1929)

Intervengono nel documentario “Elvira Notari. Oltre il silenzio“:

Gli studiosi ed esperti
Giuliana BrunoProfessoressa di Visual and Environmental Studies all’Università di Harvard, autrice di “Rovine con vista. Napoli e
il cinema di Elvira Notari” (Quodlibet Studio, 2023)

Mario FrancoStorico del cinema e autore di “Il mare, la luna, i coltelli: per una storia del cinema muto napoletano” (Pironti, 1998)
Gian Luca FarinelliDirettore della Cineteca di Bologna
Maria Assunta PimpinelliResponsabile collezioni e patrimonio filmico CSC – Cineteca Nazionale
Giuliana MuscioStorica del cinema e autrice di “Napoli/New York/Hollywood: il cinema tra Italia e Stati Uniti” (Audino, 2024)
Simona FrascaProfessoressa di etnomusicologa all’Università di Napoli Federico II e curatrice di progetti musicali dedicati a E.
Notari

Le voci contemporanee
Teresa SaponangeloAttrice, incarna Elvira Notari nel progetto fotografico “Elvira Notari, madre del cinema italiano” di C. Vatielli
Cristina VatielliFotografa e autrice del progetto fotografico “Elvira Notari, madre del cinema italiano”
Flavia AmabileGiornalista e autrice del romanzo biografico “Elvira” (Einaudi, 2022)
Francesca ConsonniArtista visiva e ideatrice del progetto artistico di ricamo collettivo “Opera lunare, II – Nuda come nei sogni”, ispirato all’opera di Elvira Notari
Michele Signore e Antonella Monetti (Dolores Melodia)Compositore e cantante di partiture musicali originali e restaurate per i film di Elvira Notari

Gli eredi di Elvira Notari
Giuseppe SollaNipote di Maria, terzogenita di Elvira Notari
Pippo SantonastasoNipote di una sorella di Elvira Notari

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